Su di me

Chi sono

Mi chiamo Riccardo Stellon. Sono psicologo, pedagogista e formatore. Ma prima ancora sono una persona profondamente interessata all’essere umano, alle sue fragilità e alla sua bellezza, a ciò che lo ferisce e a ciò che può aiutarlo a guarire. Lavoro con le persone e per le persone da oltre vent’anni, cercando ogni giorno di offrire spazi in cui sia possibile ritrovare senso, radici e fiducia.

Il mio percorso nasce nel mondo dell’educazione. Per molti anni ho lavorato nei servizi per l’infanzia, nei nidi e nelle scuole, accanto a bambini piccolissimi, alle famiglie, agli educatori. Lì ho imparato il valore dell’ascolto, dell’osservazione silenziosa, della cura quotidiana. Ho visto come ogni relazione – anche la più piccola – possa diventare nutriente, trasformativa. Questa esperienza ha lasciato in me una traccia profonda, che tuttora guida il mio sguardo clinico.

Nel tempo, ho scelto di ampliare la mia formazione abbracciando la psicologia, per poter integrare alla dimensione educativa quella terapeutica. Ho studiato, ho fatto ricerca, mi sono formato sul campo. Ho lavorato come coordinatore pedagogico in molte scuole e servizi, come consulente per enti pubblici e privati, come formatore per insegnanti e genitori. Ho accompagnato progetti, équipe, comunità. Ma soprattutto ho incontrato persone.

Persone che cercavano un modo nuovo per stare nella propria vita. Persone confuse, stanche, arrabbiate, curiose, desiderose. Persone come tutti noi, che a un certo punto si fermano, si guardano dentro e chiedono aiuto per capire meglio chi sono, da dove vengono, dove vogliono andare.

In studio accolgo adulti, coppie, genitori, bambini e adolescenti. Li accompagno nel loro percorso di consapevolezza e trasformazione con strumenti clinici, pedagogici e relazionali. Il mio approccio si basa sull’Analisi Transazionale, un modello che riconosce il valore della storia di ciascuno e la possibilità di riscrivere i propri copioni di vita. Credo nell’incontro tra le persone, nella forza del riconoscimento reciproco, nel potere della parola e del silenzio, nel tempo condiviso che cura.

Mi piace pensare che il mio lavoro sia un pezzo di cammino fatto insieme: io porto la mia esperienza, il mio sguardo, la mia formazione. L’altro porta la sua storia, i suoi desideri, i suoi dolori. E insieme, con rispetto, curiosità e pazienza, cerchiamo nuove direzioni, nuovi modi di essere nel mondo, nuove possibilità di stare meglio.

Non credo nelle soluzioni facili né nei modelli rigidi. Credo nel potere trasformativo della relazione autentica. Credo che ogni persona, se ascoltata con attenzione e accompagnata con cura, possa ritrovare dentro di sé le risorse per affrontare il proprio viaggio. Io sono lì per questo: per fare un pezzo di strada accanto, con delicatezza e presenza.

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